Avendo (orgogliosamente) origini meridionali , come avrete intuito sono assai sensibile a devota a tutte le ricette che vanno da Roma in giù. E la pastiera è una di quelle ; la preparo da circa 25 anni, ho affinato tecniche e messo a punto il procedimento , comunque devo dire che è un dolce che richiede la sua tempistica ma in sostanza facile . Non dovrete transigere su alcuni punti però: lo strutto nella frolla, la ricotta di buona qualità e la cottura senza fretta. La frolla della pastiera deve essere “elastica” e diventa tale con uova intere e strutto, che non la rende più pesante rispetto al burro, non temete. Fatela come da tradizione e non ve ne pentirete. Ora però basta introduzioni e veniamo alla ricetta. Per due pastiere medie (ruoto di circa 24/24 cm) occorre, per la frolla: 500 gr di farina, 200 gr di strutto raffinato , 200 gr di zucchero, 2 uova intere e la buccia grattugiata di un limone o un arancio. Lavoratela poco, come per le crostate e mettetela a riposare in frigo un’ oretta. Per la crema di ricotta: 500 gr di ricotta (mista, di pecora e vaccina, anche solo vaccina, basta che sia di ottima qualità ) , 500 gr di zucchero , 500 gr di grano cotto ben sciacquato (messo poi a fuoco dolce con una noce di burro e poco latte ) 5 uova intere, 100 gr di canditi (cedro o arancio), una fialetta di aroma fior d’arancio. Mescolate bene tutto e riempite i gusci di frolla. Formate le strisce e incrociatele a mo’ di rombi (per tradizione ne andrebbero 7 ma la decorazione si sconbina un po’ , divenendo imprecisa) e fate cuocere in forno già caldo a temperatura media, 175 gradi , non di più, per un’ ora e mezzo. Saranno pronte quando avranno assunto il classico colore ambrato. Fatele freddare e riposare per almeno due giorni. E ora provatele, che ne vale la pena😉.
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Bravissima ed esauriente come sempre 😊
😘😘😘